inf. B. Durante

Alle spalle del TEATRO DI OSTIA, si trova un complesso (di cui si può qui sopra vedere la RICOSTRUZIONE PLANIMETRICA) non scoperto in nessun altra città romana: il foro, un portico quadrangolare, con due file di colonne di tipo dorico.
In età augustea fu realizzato con muri in opera reticolata, in funzione del teatro: molti suppongono che sia stato utilizzato come riparo dalle intemperie o come spazio per passeggiare.
E' però archeologicamente provato che sotto l'imperatore Claudio, sia divenuto un vero e proprio portico con le colonne e che poi in età adrianea, dopo altre opere di restauro, tra cui l'innalzamento del pavimento di circa 40 centimetri e l' inserimento di un'altra fila di colonne, si sia edificato il doppio porticato.
Dalla metà del II sec. d.C. fino all'età dei Severi, si ebbe un graduale abbellimento con l'inserimento dei mosaici, che raccontano i vari traffici presenti sul Mediterraneo e i tipi di attività esercitate dalle corporazioni (i mosaici che noi vediamo oggi non rispettano sempre il disegno originale, a causa di restauri malamente eseguiti nel corso dei secoli).
Nel III sec. d.C. la navata venne divisa in 50 stationes (stanze, cameroni, uffici), che venivano utilizzate dai negozianti e dagli imprenditori, quali sedi di rappresentanza per PUBBLICIZZARE LE LORO ATTIVITA' (più avanti nel corso delle tante ristrutturazioni l'area della navata venne ingrandita e le stationes furono portate a 64).
Il piazzale vero e proprio fu arricchito con statue ed al suo centro aella fine del I sec. d.C., fu eretto un tempio forse in onore di Cerere (divinità delle messi e dell'abbondanza).
Si è anche supposto che alla fine di una contrattazione andava a buon fine, i mercanti fossero soliti fare un'offerta alla divinità.
Nel lato occidentale del portico, nell'ultimo ambiente, si conserva attualmente il calco dell'altare su cui sono raffigurate immagini relative alle origini di Roma.
Il complesso offre solo una pallida idea della valenza imprenditoriale e commerciale di OSTIA, vero e proprio centro dei traffici del Mediterraneo: un ulteriore segnale è tuttora offerto dal rinvenimento dei resti monumentali di monumentali magazzeni, gli HORREA destinati alla custodia di granaglie e merci di ogni genere.