INFORMATIZZAZIONE DURANTE

L'essere mostruoso dell'immagine è, senza voli di fantasia, un nemico istituzionale dell'uomo e più specificatamente dell'uomo povero o comunque dell'uomo che ha un limitato rapporto con l'igiene personale come usuale nell'età intermedia. Al microscopio elettronico, ingrandito migliaia di volte, si vede infatti, saldamente aggrappato a un capello umano, uno storico PARASSITA dell'uomo, precisamente il PIDOCCHIO DEL CAPO (PEDICULUS HUMANUS CORPORIS). Si tratta di un parassita degli Anpluri, Ordine di Insetti ectoparassiti, la cui femmina è in grado di depositare dopo una settimana dall'accoppiamento centinaia di uova che impiegano da 15 a 30 giorni per divenire adulti e prosperare ai capelli tra cui trovano un'impensabile quantità di alimenti. L'azione nociva di tale insetto non è limitata, come si pensa ancora in qualche caso, al prurito che provoca e all'eventuale infiammazione cutanea causata dal morso e dall'inoculazione di una sostanza anticoaugulante del sangue (è infatti ematofago = si nutre cioè anche di sangue umano). Attraverso la microscopica ferita può infatti inoculare vari morbi, anche mortali in assenza di adeguate terapie, come la spirochetosi o "febbre ricorrente" dovuta alla Spirocheta ricorrens e due rickettiosi: il "tifo esantematico" e la "febbre delle trincee". Sembra peraltro che sia in grado di trasmettere aanche il contagio della PESTE visto che l'insetto si infetta succhiando il sangue di uomini ammalati. Fino a quando non si elaborarono cure adeguate ed opportune profilassi la PEDICULOSI, cioè l'infestazione di PIDOCCHI (con tutte le conseguenze negative di cui si è detto), fu un male diffuso tra i ceti di ogni condizione: esso poteva altresì manifestarsi sotto forma di altri due parassiti il PIDOCCHIO DEL CORPO (PEDICULUS HUMANUS CORPORIS) e il non meno temibile PHITHIRIUS PUBIS di cui si tratta "cliccando" su QUESTO ULTERIORE COLLEGAMENTO