CRISTOFORO COLOMBO nel ritratto di Sebastiano del Piombo (1519) custodito al Metropolitan Museum di New York. Colombo (1451-1506), finanziato dai sovrani Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona, salpò da Palos il 3 agosto 1492 e il 12 ottobre raggiunse l'isola di Guanahani che nominò San Salvador (oggi Waitling, nelle Bahamas). Dopo un trionfale ritorno in Spagna intraprese nuovi viaggi, nel corso dei quali, oltre a completare l'esplorazione delle isole scoperte durante il primo suo viaggio, e che chiamò Indie occidentali, giunse sino alle coste dell'America, continuando però a ritenere di aver raggiunto l'Asia. Egli si basava, per tale sua asserzione, oltre che sulle carte e sugli scritti di altri viaggiatori, sulla misurazione della Terra compiuta dal geografo Paolo dal Pozzo Toscanelli (1397-1482) che, di molto inferiore alla realtà, non ipotizzava l'esistenza di un grande, sconosciuto continente intermedio tra Europa ed Estremo Oriente: in effetti il primo a sostenere che le terre raggiunte dall'esploratore genovese fossero in realtà una nuovo continente risultò il fiorentino Amerigo Vespucci (1454-1512). Costui, sempre per incarico del governo della Spagna, esplorò le coste del Nuovo Mondo spingendosi a meridione. Successivamente a tali imprese, nel contesto di viaggi, condotti invece per incarico del re del Portogallo, rafforzò con ulteriori dati la sua giusta convinzione di non aver affatto raggiunto le coste dell'Asia (col risultato storico d'aver trovato una via più diretta e non infestata dai Turchi per il commercio delle spezie) ma un vero e proprio ignoto continente che lui propriamente chiamò "Nuovo Mondo", prima che, in suo onore, fosse detto "America".