informatizzazione a c. di B. Durante

Il villaggio dell'antica Provenza di VALCHIUSA [VALLIS CLAUSA per i Romani, VAU CLUSO pei Provenzali ed infine VAUCLUSE per Francesi: quindi la Repubblica transalpina lo ha ufficialmente ribattezzato FONTAINE VAUCLUSE onde evitare confusioni con l'omonimo Dipartimento] ha il suo principale "monumento" nel fiume SORGE (SORGUE [e contestualmente nella grande SORGENTE DEL SORGE (SORGUE)] che, attraverso un viaggio di 32 km. sfogia nell'Ouvèze tra Carpentras ed Avignone. Il corso d'acqua trae la sua genesi al temine della vallata chiusa del sito, all'inizio di un dirupo che si eleva per oltre 200 metri: la fontana o sorgente che ne scaturisce è la più significativa non solo di Francia ma anche d'Europa visto che da essa scaturisce un flusso medio annuale di 630 milioni di metri cubi d'acqua assai pura.
Ai tempi della civilizzazione delle Gallie agli ingegneri di Roma non sfuggirono le potenzialità idrogeologiche del sito che sfruttarono per realizzare uno dei tanti acquedotti (come nel caso di Ventimiglia romana) che costellarono il dominio imperiale: venne edificata al proposito una diga che attraversava la SORGUE e di cui si riconoscono abbondanti reperti archeologici presso il ristorante denominato Le Jardin de Pétrarque. In tal guisa le acque della sorgente potevano venir incanalate per circa 15 mila metri sì da approvvigionare il sito di Cavaillon, se non addirittura raggiungere Avignone da qui distante altri 15 KM.: relitti significativi di questa canalizzazione si individuano peraltro sopra la via che abbandona il villaggio verso la riva sinistra.
Non si può tuttavia far a meno di dimenticare che questi impianti tecnici romani per il trasporto delle acque, a proposito di un'area estremamente vasta che da queste regioni portava alla Liguria occidentale, saliva al Piemonte italiano e raggiungeva la Maurienne, era contraddistinta ad arcaici culti spesso identificati con la religiosità connessa al CULTO DELLE SORGENTI E DELLE MATRES. Se la politica romana in materia religiosa fu piuttosto tollerante verso queste tracce superstiti di antica religiosità, che peraltro non discutevano il portato ideologico della dominazione imperiale, dopo l'avvento del Cristianesimo, in particolare come si rivelò sotto il magistero di Papa Gregorio Magno, la Chiesa romana nel suo non semplice compito di riconsacrazioni di basi cultuali pagani dovette intervenire a più riprese per inglobare entro cicli cristiani persistenti espressioni di culti arcaici o vanificarne anche in modo leggendario qualsiasi significati benigno: fu questo per esempio il caso che proprio per queste contrade incentivò DUPLICI ED ALTERNATIVI MECCANISMI DI CRISTIANIZZAZIONE DI VECCHI SITI RELIGIOSI PAGANI ora con procedimenti di sovrapposizioni cultuali ora con eventi di demotivazioni con la leggenda divulgata dai predicatori di DRAGHI/BESTIE DIABOLICHE annidate fra le acque ritenute sacre e pronti a ghermire sin alle soglie infernali gli ignari e troppo curiosi viandanti.
ed in merito alla SORGENTE DI VALCHIUSA ecco che fu attivata, tramite l'agiografia di SAN VERANO la figura abbastanza consueta del DRAGO DEMONIACO (RIPRODUZIONE DA FOTOGRAFIA DI PAMELA SCENI)