cultura barocca
inf. di B. Durante San Michele Arcangelo – Affresco dalla Cripta dell’Abate Epifanio, complesso monastico di S. Vincenzo al Volturno (Isernia) – 824-842.

Il culto dell’Arcangelo Michele, proprio del contesto ebraico, e venne presto fatto proprio dal Cristianesimo di maniera che già nel IV secolo, in Oriente, non di rado inglobando antichi culti pagani senza escludere l'influenza cultuale egizia della psicostasi (psicostasia): fluita poi nell'Oriente di Roma Imperiale e poi anche nella tradizione dell'Islam. Michele era mediamente venerato soprattutto in quattro forme e cioè quale Angelo guaritore (secondo una cultualità propria nel Vangelo di Giovanni (Gv. 5, 1-9), San Michele Arcangelo era infatti associato alla guarigione ottenuta soprattutto attraverso l’acqua: e non a caso tanti suoi santuari, specie in Asia Minore, furono eretti in relazione a fonti e sorgenti termali, sostituendo spesso il culto di divinità pagane come Asclepio e Apollo, già venerate in loco. Ed una valenza rilevante ha il fatto che in alcuni di questi santuari, come il "Michaelion" di Costantinopoli (già Bisanzio, Capitale dell'Impero Romano d'Oriente), si praticasse ancora l’ incubatio -rientrante nell'aretalogia pagana- il sonno guaritore per opera dell’Arcangelo Michele che appariva in sogno, una forma di terapia sacrale propria del culto di Asclepio. Veniva inoltre invocato contro le pestilenze, come fatto da Papa Gregorio Magno a Roma durante la peste del 590 ). - Angelo psicopompo (l’Arcangelo Michele nel Medioevo rivestiva il ruolo divenuto proprio di San Giuseppe di “accompagnatore delle anime” nell’oltretomba, e conseguentemente di protettore dei moribondi sulla linea di conservazione di una tradizione religiosa pagana secondo cui il termine di "psicopompo" era stato proprio di Hermes-Mercurio; da qui Michele assume il tipo iconografico forse più antico, che in Oriente permarrà molto a lungo, cioè accompagnato dagli attributi del globo crucesignato e del bastone anche se dall’VIII secolo si diffonderà un diverso tipo iconografico legato a questa funzione, quella di Michele come “pesatore delle anime” armato di bilancia, attributo che Hermes aveva ereditato dalla mitologia egizia ). - quindi Angelo arcistratega [ questa, specie nel Cristianesimo occidentale, è la connotazione dominante dell’Arcangelo Michele, anche se siffatta iconografia, che lo rappresenta armato con la lancia o la spada , risulta piuttosto tardi identificandosi con i tempi oscuri della variegata minaccia islamica = quindi un'iconografia bellicosa vieppiù fortificata verso il 1480 per i tempi della Grande Paura della venuta dell'Anticristo preconizzata da Annio da Viterbo e poi mantenutasi nel tempo agevolata dai contrasti tra gli Stati Europei, per nulla coalizzati in toto contro il potente Impero Turco, in piena espansione ed in qualche modo sublimata dalla monumentale battaglia di Candia e dalla ripetuta proposizione della Bulla Cruciatae (qui proposta integralmente) sin alla seicentesca "esplosione" di quei rigurgiti di millenarismo apocalittico cui non fu estranea ma ai quali anzi, emotivamente e politicamente, partecipò in modo intenso Maria Cristina sia come Regina che qual "Basilissa" a Roma ed ex Regina di Svezia sostenitrice quale "Pacificatrice d'Europa" della deposizione di ogni contrasto tra gli Stati Cristiani e di una loro reale e sincera coalizzazione, sotto un abile condottiero di sesso maschile, contro l'Impero Turco]. - ed infine Angelo esorcista (questo sulla direttrice più nota al popolo -diffusa in merito pure ai rimedi contro le forze diabolico-stregonesche e sempre come qui si vede i cartelli apotropaici- anche al di fuori dell’ortodossia, cosa su cui si sofferma Padre Domenico Serio nel '600. Per esempio sostanzialmente nel contesto dell'eresia gli gnostici solevano incidere il nome dell’Arcangelo Michele su oggetti che venivano portati addosso o che facevano parte del corredo funebre).

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