cultura barocca
INFORMATIZZAZIONE A C. B. DURANTE

Nel fascinoso e fantasioso testo della Topographia Hibernica di Giraldo Cambrense (XII secolo) non si trova la più antica descrizione dell'innaturale accoppiamento tra DONNA e CAPRONE (l'immagine sopra è tratta dal Ms.700, fine del XII secolo, in National Librery of Ireland) ma si intende come iconografia e macabra leggenda appartenessero a più antiche tradizioni irlandesi che affondavano nel retaggio di precedenti religioni pagane, mediamente connesse ai non rari culti della fertilità come in relazione, nel mondo celto-ligure, con la religione della RIPRODUZIONE DEGLI ARMENTI e/o quella del DIO BELENO.
Anche in siffatto contesto si riconoscono le tracce di un ROVESCIAMENTO CULTUALE patrocinato dal cristianesimo e dal suo apostolato di sconsacrazione di vecchi culti = la convinzione propria ancor più nel contesto europeo oltre che italiano a livello sia di folklore e magismo che di ambiente rustico-agronomico fu tenace ed ancora nel XVII secolo aveva molti "credenti" = armenti e greggi erano guardati con amore e ura (per il sostentamento che davano alle popolazioni) ma anche con una certo timore per interferenze demoniache sia sotto forma di malattie cagionate da forze diaboliche od al diavolo asservite come le Streghe coi loro incantamenti sia per la paura che il Diavolo stesso sotto forma di Capro penetrasse nel mondo rusticano interferendo con la vita dello stesso, caldeggiando la diffusione di stregheria e della pratica orgiastica di Messe Nere e Sabba. Per questa ragione si svilupparono culti e fideismo profondo in Santi preposti alla salvaguardia del mondo agreste e tra queste un rilievo particolare assuse ancora nel '600 proseguendo per tutto il XVIII secolo SANTA NOTBURGA DI EBEN DOMESTICA di cui anche Angelico Aprosio, stupito peraltro dai tantissimi pellegrini, visitò i luoghi ove avrebbe compiuto i suoi prodigi [ in questo VOLUME DEL XVIII SEC. si leggono ( di Joannes Perierus) gli ACTA S. NOTBURGAE ANCILLAE VIRGINIS EXIMIAE PAUPERUM ET CONTRA MORBOS PECUDUM PATRONAE qui digitalizzati: vedine l' INDICE, leggine la DEDICA (con la relativa ICONOGRAFIA) e i PREVILEGI DI STAMPA]
ritenuta come qui si può dettagliatamente leggere coi relativi collegamenti
PROTETTRICE CONTO LE MALATTIE CHE COLPIVANO UOMINI ED ANIMALI [E SECONDO UNA SECOLARE COSTUMANZA NON SOLO MALATTIE NATURALI MA PURE MALATTIE DA MALEFICIO],
e contestualmente, anche se meno scopertamente espresso, contro quei temuti specie in area agro-pastorale
RITORNI DEL PAGANESIMO CHE, IN CERTA PUBBLICISTICA PREDICATORIA QUANTO NELLA CULTURA POPOLARE FORGIATA DI SUPERSTIZIONE COSTITUIVANO NELL'IMMAGINIFICO LE ASSI PORTANTI IN CONTESTO AGRONOMICO DI STREGONERIA E SABBA CON IL TEMA DEL CONGIUNGIMENTO CARNALE COL DEMONIO IN VESTE DI CAPRO E DEL PATTO DIABOLICO ESPRESSO


Nella TOPOGRAPHIA DI GUGLIELMO si legge: "Il re del Connacht, Ruiadrì (Ruiadrì Ua Conchobair, re del Connacht dal 1156 e ard-rì d'Irlanda dal 1166 al 1198) possedeva un CAPRONE domestico, bianco che, nel suo genere, era notevole sia per la lunghezza del pelo che per la lunghezza delle corna. Questo caprone intratteneva con una donna che l'aveva in custodia relazioni sessuali bestiali. La miserabile si sottometteva al suo abuso, mostrandosi più bestiale lei che lo accettava di quanto non fosse quello che lo compiva. Crimine vergognoso e nefando! Quanto smodatamente la ragione soccombe alla sensualità! Quanto si abbrutisce il signore degli animali quando perso il previlegio naturale sulla bestia sottomette la sua razionalità alla brutalità dell'animale in un così turpe commercio! Sebbene infatti sia in entrambi i casi riprovevole e abominevole, tuttavia è molto meno grave che gli animali si sottomettano agli esseri razionali in atti di qualsiasi genere: sia perché privi della ragione sia perché naturalmente fatti per servire, per quanto anch'essi siano stati creati per l'uso e non per l'abuso..."