TRANSUMANZA

Complesso delle migrazioni stagionali del bestiame dai pascoli di pianura a quelli delle regioni montuose e viceversa. Il termine (sostant. femminile) è un derivato di transumante che a sua volta è da collegare al verbo intransitivo transumare che deriva dal francese transhumer, che è dallo spagnolo trashumar composto di tras- ("trans") e del latino humus ("terra").
Una voce a sè stante concerneva invece la tradizione zootecnica della SCIORTA o montificazione giornaliera di capre, bovini ed ovini che non erano stati condotti all'alpeggio.
G. Bellati (Le difficoltà economiche dell'alta Valle Argentina in "Riviera dei Fiori (pp. 10 nota 13) (ottobre, 1980) in merito all'alta valle Verdeggia ha scritto: "La SCIORTA termine dialettale che significa uscita giornaliera delle capre- era un particolare regime di pastorizia diffuso nel triorese, oggi non più praticato. A turno i possessori delle quasi trecento capre della Valle facevano al mattino il giro degli stalli per raccogliere gli animali da portare al pascolo. Un capopascolo, dispensato dalla SCIORTA, regolava i turni con un manifesto affisso settimanalmente ad uno degli stalli. Una forma mista di prato-pascolo permanente, cioè raccolta del foraggio con sfalcio primaverile seguito dal pascolo del bestiame, si attuava in Valle in misura troppo ridotta per costituire un'attività di rilievo. In effetti i terreni a prato, sfruttati mediante falciatura, erano altrove, precisamente nella zona detta Prati di Triora lungo la testata del torrente Capriolo. Erano serviti da una teleferica che portava il fieno in Triora dato che quasi ogni famiglia vi aveva la sua proprietà. L'ARPIGLIA o fienagione avveniva attorno ai 1000 - 1700 m. di altezza fra la metà di lugli e la metà di agosto. Oggi tutto ciò è, ovviamente, scomparso".