DA "PIETRAVECCHIA"

Il BALCONE DI MARTA è un costone roccioso che procede dalla CIMA DI MARTA, sita sullo spartiacque tra le valli Argentina e Roia.
Tra il "BALCONE DI MARTA e il CASTELLO DI MARTA" cioè l'altura sottostante venne realizzata tra il 1938 e il 1940 una gigantesca fortificazione sotterranea che costituì parte strategica del VALLO ALPINO OCCIDENTALE (gergalmente detto pure LINEA MUSSOLINI) costituito da tre opere sotterranee collegate fra loro. La grande STRUTTURA FORTIFICATA era composta da una batteria di artiglieria, detta anche BATTERIA DEL BARCONE o 605ª BATTERIA S.P. (S.P.= SUBITO PRONTA), sistemata proprio sotto la cuspide del BALCONE DI MARTA, e da due centri di resistenza di fanteria, detti CENTRO 35 BIS e CENTRO 35, dislocati nel costone roccioso tra il BALCONE e il CASTELLO DI MARTA e sotto al CASTELLO. Lo sviluppo del fortilizio si snodava orizzontalmente per 550 m. e su un dislivello complessivo di 135 m..
La BATTERIA DEL BARCONE (così nella topografia militare che dovette registrare ed interpretare erroneamente il dialettale rotacismo della liquida del toponimo storico, cioè BALCONE) , nota anche come 605ª BATTERIA SEMPRE PRONTA risultava costituita da quattro casematte d'artiglieria che interagivano con una galleria trasversale di servizio alle cui estremità giungevano due corridoi d'ingresso. Nella galleria di servizio erano custoditi i depositi delle munizioni ed il vano con le apparecchiature per la ventilazione delle casematte. Il personale assegnato alla fortificazione veniva invece ospitato in un'altra più grande galleria trasversale. Diversamente dalle opere del VALLO OCCIDENTALE i locali di servizio (destinati ad ospitare il gruppo elettrogeno, il deposito munizioni principale, la riserva d'acqua ed ulteriori emergenze) non vennero qui strutturati vicino agli ingressi ma furono disposti nel corridoio dell'Ingresso Artiglieria. Cosa altrettanto rara per le fortificazioni del VALLO nella BATTERIA DEL BARCONE era stato realizzato un binario per i carrelli deputati a trasportare le munizioni nel corridoio dell'Ingresso Artiglieria e lungo la galleria trasversale di servizio. Le quattro casematte d'artiglieria erano armate con cannoni da 75/27 modello 06 e brandeggiavano sulla strada statale n° 20 della Val Roia e sul sottostante Vallone di Grò che, fino alla confluenza del Vallone di Lugo, segnava il confine italo-francese prima del trattato di pace del 1947.