i. Durante Il testo è di Serena Foglia (dall'articolo "Il seicento secolo di astrologi" edito in "Il Gran Secolo di Angelico Aprosio", Sanremo 1981) e le frasi tra virgolette sono del frate intemelio e provengono dalla sua opera La Grillaia... di cui per comodo di chi intenda approfondire il tema si propone qui il TESTO INTEGRALE DEL "GRILLO" DEDICATO ALL'ASTROLOGIA. L'Aprosio che per la sua curiosità intellettuale ha avuto problemi con la censura ecclesiastica, visto che si diverte a fare calcoli di pronostici, mira a distinguersi dagli astrologhi di bassa lega, confusi spesso con gli Indovini spesso condannati anche in sede penale, Per questo egli ancora scrive nel passo successivo della sua "Grillaia" : "Non disputo adesso del fondamento che può avere l'Astrologia, qui dico che quelli che molto credono ad essa capitano male parendo che dispiaccia al Cielo che l'uomo, cosa sì debole e sì picciola, voglia spiare i segreti celesti e quanto a noi sovrasta"(p. 125 - il brano dell'immagine si trova invece a p.106).

Un comportamento analogo a quello riservato all'ASTROLOGIA, per analoghe esigenze di cautela di fronte alla Santa Inquisizione e alla Censura, egli assume nel giudizio sull'ASTRONOMIA, cercando quindi di evidenziare le sue conoscenze e le sue curiosità erudite ma senza diventare uomo di parte sì da farsi dei pericolosi "avversari". Infatti, nonostante raccolga documenti sui progressi di Nuova Scienza ed astronomia, per non esser coinvolto in discussioni sui Massimi Sistemi e rischiar di cadere in disgrazia presso il Sacro Palazzo di Roma banalizza nell' operetta il Copernico tacciandolo di "acquistar gloria portando cose nuove al mercato" e prende distanza da GALILEO scrivendo: "Io non son per oppormi matematicamente a parere così lontano datone, non avendo più accertate dimostrazioni di quelle che riconosco nei decreti di Santa Chiesa: e perchè intorno a Grilli e non a scientifica materia si impiega il mio scrivere..." (La Grillaia..., pagine 515 e seguenti)
Tuttavia APROSIO è un testimone importante, per quanto ufficialmente ecclesiastico controriformista, delle crescenti discussioni intorno ai MASSIMI SISTEMI e dei dubbi moltiplicantesi sulla VISIONE TOLEMAICA DELL'UNIVERSO a favore di quella proposta da COPERNICO e quindi drammaticamente postulata da GALILEO: non a caso peraltro, prescindendo dall'importanza da lui sinceramente attribuita al grande CASSINI, fra i suoi scritti della Grillaia troviamo il capitolo, qui proposto per esteso, SE LA TERRA SIA MOBILE O STABILE (dedicato all'erudito Accademico della Fucina di Messina il CONTE GIOVANNI VENTIMIGLIA) ove, prescindendo dalle affermazioni di apatismo se non di ortodossia cattolica romana, spicca l'attrazione del frate intemelio per le nuove considerazioni cosmologiche.

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