Fu costruito nella II metà del '200 dopo che il borgo entrò a far parte dei possessi dei Doria di Dolceacqua: il fortilizio, realizzato in pietra grezza disposta in filari orizzontali, costituì un ulteriore schermo difensivo sulla linea di fondovalle a sostegno del castro principale di Dolceacqua (esso, dopo un periodo di splendore in cui ebbe notevole funzione strategico-militare e fu sede di forze anche considerevoli, risentì di una graduale perdita di importanza sin a diventare, nella pace del Marchesato dei Doria, un solido punto di controllo viario comandato da un Reggitore al cui servizio stavano uno scriba cioè uno scrivano o segretario con funzione di notaio e 4 Turrexani cioè quattro soldati di mestiere idonei all'uso della BALESTRA, l'arma che contraddistinse a lungo le truppe migliori di Genova e dei suoi stati vassalli).
Dopo un certo degrado, a livello di consistenza architettonica, del Castello rimasero una torre a pianta quadrata con tre feritoie per lato, lunghe e strette disposte su due piani ed un corpo più vasto di pianta esagonale che ha l'ingresso a settentrione sotto forma di arco acuto> la struttura è stata brillantemente restaurata nel 1993 (il suo interno -utile per spettacoli vari- può contenere agevolmente 250 posti a sedere) sì da riproporsi al visitatore come una meta obbligata, specie per chi voglia avventurarsi con la fantasia a scandagliare l'affascinante settore dei complessi militari del genovesato e dell'edilizia strategico-militare prerinascimentale.