A suo modo, per quanto particolare, il dipinto qui proposto "Lo schiavo barbiere alla Darsena" (A. Magnasco, Collezione privata) può dare un'idea di una delle botteghe tipiche (vanamente cercate dai non coinvolti) per la pratica della CASTRATURA DEI FANCIULLI.
La CASTRAZIONE PER OTTENERE CANTORI DALLE VOCI BIANCHE
si era imposta sulla scorta di un'
ANTICA CREDENZA PREGNA DI MISOGINIA CHE ATTRIBUIVA AL CANTO FEMMINILE IL POTERE DI AMMALIARE PER VIA DI FASCINAZIONE, INDUCENDOLI ALLA LASCIVIA, GLI UDITORI
sì che nonostante
CON ALTRI IL VENTIMIGLIESE ERUDITO APROSIO, IN UN CERTO MODO ANTICIPANDO IL PARINI, SI ESPRIMESSE CONTRO TALE BARBARA COSTUMANZA, LA CASTRATURA GODEVA, AI SUOI TEMPI, DI NUMEROSI FAUTORI COME QUI SI LEGGE
La castratura o castrazione ,da alcuni interpreti, scientifici e non, definita al pari di altri interventi medici definita "CHIRURGIA DEL DOLORE" , con il tempo divenne una pratica quasi esclusivamente italiana benché svolta mediamente e in assenza di specifiche licenze in tutta segretezza: infatti secondo il diritto dello Stato come si vede nel testo criminologico di questo illustre giurista che fu il De Angelis (vedi) e precisamente nella parte III