cultura barocca
Informatizzazione e trattazione testuale a cura di Bartolomeo Ezio Durante La bella signorina dei primissimi anni del '900 pensosa corre certo con la mente al suo amore lontano sul mare ma magari ha un attimo, sbirciando gli appunti della scuola superiore che ha innanzi sul tavolino, per riandare con la memoria alle sue "vecchie" compagne delle scuole elementari (vedi qui fotografia all'albumina) = compagne di una scuola passata attraverso tante vicissitudini (vedi gli indici) ma che dalla seconda metà dell'800 era finalmente diventata scuola obbligatoria sia per maschi che per femmine e dove Lei aveva studiato su libri come quelli qui proposti. Tanti erano i libri che ho analizzato della sua biblioteca e naturalmente classici e libri d'amore e d'avventura = con libri di devozione v'erano anche i Fiori Cattolici [ che fieramente sostenevano la Chiesa Cattolica in un momento difficile sino al 1929 (vedi gli Indici) ] ma con testi di divulgazione filosofica e scienze naturali vi comparivano -data la formazione illuminata della sua famiglia della borghesia genovese- anche libri che sarebbero stati proibitissimi per chiunque, specie per una signorina perbene di qualche decennio prima come questa pur romanzata opera di V. Fereal sui Misteri della Inquisizione ed altre Società Segrete di Spagna che tratta in maniera alternata e ben diversa la vicenda tragica dell'Inquisitore Spagnolo detto "Maestro d'Epila" rispetto a quanto riportato dai Fiori Cattolici. "Leggi più che puoi e poi rifletti: non accettare le conclusioni di altri prima d'esserne fatte di tue sui documenti ma anche se non soprattutto secondo le leggi del cuore e della fratellanza" da bambino mi ricordò Angela questo consiglio di quello splendido libero pensatore che era stato suo padre Federico Piombo, che pur avendo perso la fede per nulla influenzò la figlia: che visse da credente ma che, per questi insegnamenti e le tante letture prese in odio ogni forma di persecuzione e razzimo, sì da prestare il suo aiuto a tanti Ebrei che si trovarono ad esser perseguitati in Genova durante la II Guerra Mondiale e contestalmente trasmetterne, assieme al padre, l'insegnamento alla figlia Anna Maria che ne sublimò con coraggio ed anche giovanile irruenza i principi, arricchendoli e fortificandoli con nuove letture in sintonia con i tempi e la sua giovane età.

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