INFORMATIZZAZIONE DI B. DURANTE

SANTA MARIA MADDALENA statua del 1634 opera di ALESSANDRO ARGALDI custodita nella Basilique de Sainte Marie Madeleine nella località francese di Saint Maximin La Sainte Baume
Siffatto luogo sacro fu oggetto anche di molteplici interventi letterari che vanno sin dall'epoca di JACOPO DA VARAGINE qui rivisitato nel cinquecentesco "LEGGENDARIO" da N. MANERBI che ne volgarizzò la VITA DELLA MADDALENA.
Tra altri numerosi interventi agiografici e letterari meritano di essere ricordati il INNO O RITMO ALLA MADDALENA trascritto da P. DOMENICO SERIO.
L'attrazione spirituale del luogo era però notevole ed a lungo esercitò fascino sui letterati: a titolo di esempio si qui un SONETTO ALLA MADDALENA PENITENTE NELLA SPELONCA FRANCESE tratto dalla raccolta delle "RIME" del celebre poeta genovese del XVIII secolo CARLO INNOCENZO FRUGONI.

























Conosciuto soprattutto come rivale di Bernini, ALESANDRO ARGALDI, scultore di fama della metà del XVII secolo, non visse di luce riflessa, ma mostrò costantemente una sua autonoma e forte individualità che lo portò ad essere straordinariamente apprezzato dagli studiosi del suo tempo e profondamente ammirato dalla aristocrazia romana, che ritrovava nel suo stile il modo migliore per esprimere la propria dignità e nobiltà. In effetti il mondo artistico di quegli anni era diviso tra Barocco e Classicismo, cioè tra la passionalità e l'animazione berniniana e la compostezza ed il rigore a volte velato di malinconia dell'Algardi.
Alessandro Algardi si era formato nella Bologna dei Carracci , in particolare di Ludovico, e aveva approfondito la conoscenza dell'antico a Mantova, alla corte del duca Ferdinando Gonzaga. A Roma era giunto nel 1625, quando era papa Urbano VIII Barberini, grande protettore e committente del Bernini. In questo ambiente Algardi ebbe non poche difficoltà a farsi un nome, ma venne aiutato dal Cardinale Ludovisi, anche lui bolognese, e da alcuni amici artisti primo tra tutti il Domenichino.
Nel giro di pochi anni le commissioni si moltiplicarono e l'Algardi cominciò ad essere molto apprezzato, come testimoniano i due maggiori biografi del tempo, Giovan Pietro Bellori e Giovan Battista Passeri. Il momento trionfale della sua attività coincide con l'ascesa al soglio pontificio di Innocenzo X Pamphilj, nel 1644.
In odio alla famiglia Barberini, fino allora imperante, il nuovo pontefice licenziò tutti i protetti di Urbano VIII e, al posto del Bernini preferì l'Algardi, contribuendo ad accentuare la rivalità tra i due artisti ed il distacco tra le correnti artistiche da loro rappresentate.