cultura barocca
LONGOBARDI informatizzazion. a cura di B. Durante

La città ottenne la cittadinanza romana con la legge del console Gneo Pompeo Strabone nell'89 a.C. e venne battezzata ALBA POMPEJA. Come municipium romano fu inserita nella IX regione e ascritta alla tribù Camilia. I ritrovamenti effettuati nel corso di molteplici scavi dimostrano come, per i primi due secoli dell'impero, Alba abbia seguito l'ascesa romana e abbia costituito, insieme a Pollenzo e Benevagienna, un triangolo strategico e commerciale di tutto rispetto, in collegamento con la Liguria storica, arricchendosi di strutture urbanistiche di notevole ineresse, tra le quali l'acquedotto, per convogliare le acque in città, e la rete fognaria per lo scarico delle acque nere nel vicino fiume Tanaro. Le varie fonti dimostrano che ALBA ROMANA, amministrativamente autonoma, godeva di magistrature proprie e della cittadinanza completa, ospitando tre ordini di persone: i decurioni, cittadini più ragguardevoli e facoltosi; gli augustali, cavalieri, appaltatori e liberti; infine la plebe divisa in collegia di arti e mestieri. Oltre al collegio dei fabbri, sono ricordati in Alba quelli dei marmisti, dei dendrogradi (provveditori di legname per case e navi), e dei centonarii, fabbricanti di stoffe di lana dette centoni, molto in uso nell'esercito romano. Sappiamo del resto che il materiale epigrafico, conservato presso il Museo civico di archeologia e scienze naturali "Federico Eusebio" di Alba, è considerato dagli studiosi come una delle più interessanti e cospicue raccolte di iscrizioni del Piemonte. Il materiale archeologico ed epigrafico di Alha Pompeia offre la testimonianza di una classe medio-alta, numericamente consistente, formata sia da elementi di diretta ascendenza romana, sia da elementi di origine celto-ligure. L'attività di sfruttamento agricolo e di allevamento del bestiame costituì elemento di grande rilievo nella formazione quanto meno di parte considerevole dell'élite dirigenziale cittadina. Circa la pratica della viticoltura nel territorio albese, lo stesso Plinio informa della cura posta dai viticoltori nella scelta dei terreni per ottnere qualità di prodotti di diverso pregi a riprova di una tecnica agricola affinita ed evoluta. Mura di grande consistenza e di forma poligonale cingevano la città che ospitò, secondo la tradizione, l'imperatore Augusto in viaggio per le Gallie, e innalzò al trono dei Cesari Publio Elvio Pertinace. Sopra le fondamenta delle mura romane furono ricostruite le mura medioevali, in periodi successivi: da quello gotico-longobardo a quello post-carolingio, dalle invasiori ungaro-saracene fino al periodo comunale in cui avvennero altri rifacimenti. Il perimetro urbano rimase, però, quasi invariato fino in età moderna e ancora oggi la circonvallazione cittadina in piu' punti corre parallela, esternamente alle antiche mura, conservando in tal modo alla città la traccia della cinta perimetrale che le fu caratteristica fin dalla fondazione. Alba Pompeia : archeologia della citta dalla fondazione alla tarda antichita / Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza Archeologica del Piemonte ... A cura Fedora Filippi. - Alba : Famija Albeisa, 1997. - 624 S. : zahlr. Ill., graph. Darst., Kt. - (Studi per una storia d'Alba ; 2)