cultura barocca
ripr.e inf. da "Cultura Barocca" RODI (APPROFONDISCINE CLICCANDO QUI LO STUDIO) DALLA CRONACA DI NORIMBERGA O LIBER CHRONICARUM DEL 1493 -

Io lo ripeto, Rodi è la mia terra favorita (riprendendo Orazio che nell'Ode 6 del Libro II poetò ".../A me quell'angolo/ Fra l'altre terre mi sorride") scrisse a pagina 191 di questo suo volume il non sempre abbastanza ricordato classicista, esploratore, filologo, storico dell'arte antica Marie-Jean-Louis-Charles-André di Martine Tyrac Visconte di Marcellus talora confuso con il padre del pari letterato ma non esploratore, ammirando, nel contempo alla sua passione e dei suoi viiaggi per l'Oriente, i reperti della classicità greca e romana ed anche le testimonianze del Mondo Turco, durante uno dei suoi soggiorni a Rodi avuto modo di vedere le tracce rispettate dai Turchi dell'insediamento dei Cavalieri e scoperta con commozione l'insegna del proprio Casato materno che vantò alcuni illustri esponenti di quei Cavalieri di Rodi che si batterono per frenare l'espansionismo turco, senza però alcun astio avverso l'antico nemico ma con giusto quanto misurato orgoglio, ai primi del XIX secolo, celebrò le isole di Rodi e di Malta (di cui egli stesso era Cavaliere) quali ultimi baluardi dell'eroismo cristiano contro la possente flotta ottomana [dello stesso autore ma in altro volume vedi ancora in merito a Rodi [patria delle rose e del sole già dai tempi classici effigiati nelle sue splendide monete come qui si vede effigianti la rosa ed il volto del Dio Helios: pur se Helios ovvero il Sole già era onorato nel Colosso al porto ritenuta una delle "Sette Meraviglie del Mondo")] alcune peculiarità come le canzoni di Cristopulo, l'Anacreonte della Grecia Moderna, le Travondiesi cantate dalla Cocconitza, la visita alla "Via dei Cavalieri" e all'"Ospedale", quindi quella alla pianura di Kremasti e quella alla fonte Rodini.
DA RACCOLTA PRIVATA