Informatizzazione a c. di B. Durante

Appartiene invece al genere dei ritratti "ïdeali" quello di ANTONIO RICCOBONO, letterato del Cinquecento che Tiepolo poteva conoscere esclusivamente da altre immagini. Il personaggio è rappresentato con l'espressione infastidita per essere stato distratto dalla lettura che stava eseguendo. Infatti è seduto davanti al suo scrittoio e i suoi occhi penetranti guardano l'intruso che lo interrompe. Il volto ha la barba, i lineamenti molto marcati e la fronte aggrottata. L'abito, bordato di pelliccia, è indossato solitamente dagli studiosi.
ANTONIO RICCOBONO (RICCOBONI) nacque a Rovigo nel 1541 e morì a Padova nel 1599.
Studiò a venezia e Padova laurendosi in legge nel 1571: qui poi tenne sino alla morte la cattedra di eloquenza greca e latina.
Fu il primo storiografo ufficiale della città (De historia commentarius, Giovanni Bariletti, venezia, 1568; De Gymnasio Patavino commentariorum libri sex, Francesco Bolzetta, Padova, 1598) ma sopattutto si occupò di retorica e di poetica e tradusse in latino, previo parafrasi e commento, le opere aristoteliche.
Fu inoltre studioso di Cicerone ed Orazio e tradusse, con compedioso commento, l'Etica di Aristotele.
Coltivò anche l'oratoria e scrisse due orazioni : Orationes duae, una de fortitudinis, altera de eloquentiae principatu (Lorenzo Pasquato, Padova, 1578).