TIBERIO MAURIZIO

Generale e stratego (Arabisso, Cappadocia 539 - Nicomedia 602). Si segnalò sotto Tiberio II Costantino come generale e fu a capo della guardia imperiale quando, interrotte le trattative di pace, assunse il comando supremo del fronte orientale contro il persiano Cosroe I la cui spinta di invasione verso la Siria riuscì brillantemente ad arrestare. Tiberio lo creò Cesare dandogli per sposa la propria figlia Costantina.
Dopo la morte del suocero Maurizio divenne imperatore e dovette affrontare vari problemi. In oriente risolse la questione persiana con una pace vantaggiosa (591) ottenuta appoggiando, dopo la morte di Cosroe I, il di lui figlio Cosroe II osteggiato da molti nobili persiani. Più arduo fu contenere l'aggressione nei Balcani di invasori avari e slavi, che per quanto ripetutamente sconfitti dal suo abile generale Prisco riuscirono a sistemarsi stabilmente in territori dell'Impero.
Tiberio Maurizio fu tuttavia monarca di buone qualità, autore ormai riconosciuto (grazie agli studi del Denis) del trattato Strategikon, fu il sovrano bizantino che diede una specifica conformazione all'Italia ed all'Africa creando i due Esarcati di Ravenna e di Cartagine i centri pulsanti dei territori imperiali periferici che, per la loro saldezza (il formidabile Esarcato di Ravenna sarebbe stato un ostacolo durissimo per i Longobardi), avrebbero garantito all'Impero un ancora lungo possesso delle conquiste di Giustiniano in Occidente (nè si deve dimenticare che Tiberio Maurizio fu l'ultimo monarca bizantino a curarsi in modo costruttivo della Liguria costiera ed in particolare dei suoi porti militari e non: in particolare gli deve essere riconosciuta una vasta opera di restauro dei centri liguri costieri e soprattutto la realizzazione di un nuovo porto per la FLOTTA DA GUERRA DELL'IMPERO ORIENTALE nell'area strategica dell'IMPERIESE sì da sostituire il decaduto attracco del "vicus Unelie" per alimentare lo sviluppo di un PORTO vicino che dal monarca bizantino avrebbe poi preso il nome, vale a dire la base marittima del PORTO MAURIZIO.
Il suo testamento redatto nel 597 rivela peraltro una grande e concreta visione di politica interna ed internazionale, disegno impronytato all'affermazione dell'universalità dell'Impero, con una partizione del potere in cui alla Roma dell'Occidente si riconosceva ancora l'antico prestigio: al figlioTeodosio, già associato all'Impero nel 590, egli lasciava Costantinopoli e l'Oriente, a Tiberio Roma e le "isole occidentali" ed ai restanti due figli l'Illirico e la Tracia. La ribellione delle truppe del Danubio, che trovarono una guida nel centurione Foca però compromisero la realizzazione dei disegni politici di Tiberio Maurizio e, col trono, gli costarono anche la vita: fuggito infatti a Nicomedia fu raggiunto, catturato ed ucciso insieme ai figli.