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Per la profondità dell'ingegno e la fertile loquela GOCLENIUS"IL VECCHIO" riuscì a svolgere un'eccezionale carriera accademica diventando prima (1575) rettore del Paedagogium di Kassel, conseguendo poi il titolo di professore di fisica presso l'Università di Marburgo (1581) e finalmente quello di professore di logica, etica e matematica presso lo stesso Ateneo (1589).
Per quanto non sia stato un filosofo autenticamente originale si meritò gli appellativi di Platone di Marburgo e di Aristotele cristiano circondandosi di numerosissimi allievi.
Il suo magistero in effetti rimandava piuttosto ad un "eclettismo" che cercava di conciliare i due grandi discepoli di Socrato: in particolare, come commentatore di Aristotele, si dimostrò aperto a svariati influssi, compreso quello del ramismo.
Brillò particolarmente nel campo della logica, qualificandosi per l'ideazione del "sirote progressivo" da lui detto poi "gocleniano": si tratta in definitiva del "sillogismo del mucchio", cioè del sillogismo che coimplica una sequenza di riflessioni sul mucchio o coacervo (il mucchio di grani esiste quando ve ne sono tre o milioni?): e questo affrontò nell'opera edita a Francoforte nel 1598 Isagoge in organum Aristotelis.
Fu altresì autore Problemata logica (Marburgo, 1597) e di un importante dizionario filosofico: Lexicon Philosophicum, quo tamen clave philosophiae fores aperiuntur.
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