informat. B. Durante

Come ha scritto, con la consueta artistica sensibilità A. Ferdinando Marvaldi (Le sculture dei lapicidi di Génova sulla "Riviera dei Fiori", marzo-aprile 1981, pp.33-35): "Chi risale la Giara di Rezzo, da Pieve di Teco verso settentrione, tre Km. dopo il bivio della saponara, scorge a valle l'abitato di Lavina e, a monte, il gruzzulo di case petrigne, arrampicate sul pendio del Monte Monega, dell'abitato di CENOVA. Qui, a m. 558 di altitudine e a 34 Km. da Imperia fiorì nel '500 la così detta SCUOLA DI CENOVA che con tecnica paesana unì ad elementi decorativi di ispirazione classica i ricordi medievali e popolareschi".
Da questa premessa l'attento autore porta avanti un giustificabile apologo di generazioni di LAPICIDI DI CENOVA i quali, spesso colleggialmente, operarono nel ponente ligure quasi più rispettosi dello stile della loro tradizione che mossi da particolari ambizioni artistiche.
Il Marvaldi individua la genesi di tale SCUOLA nell'artigianato popolare ligure arricchitosi da una peculiare fruizione della raffinata e severa scuola lombarda: e spesso, in opere di grande impegno, realizzate modellando la dura pietra locale, i LAPICIDI DI CENOVA hanno raggiunto dignitosissimi vertici di arte popolare.
Essi si esprimevano in una molteplicità di esperienze: dai capitelli alle varie parti del corredo artistico di tante chiese, alla realizzazione di cappelle e all'ornamento di case di civile abitazione. Così raggiere di conci, mensole sagomate, paraste ad inflorescenze, architravi decorati, soprapporte con scene e cartigli, capitelli con volute e pròtomi, che si scoprono nei borghi di tante valli dell'estremo ponente ligure, sono la traccia artistica di una lunghissima attività di questi MAESTRI LAPICIDI.
Il Marvaldi elenca molti borghi ove si scoprono espressione della loro arte (Mendatica, Ranzo, Borgomaro, Torria, Villatalla, Dolcedo, Andagna, Triora, Briga ma insiste soprattutto sul grande lavoro che essi profusero nel grosso insediamento demico di TENDA ed al proposito scrive:"E proprio a TENDA i LAPICIDI DI CENOVA hanno lasciato il loro capolavoro: un grandioso portale (firmato dai maestri Petrus et Bartholomeus Varenses fratres a Cenua) a tutto sesto. Nei due pennacchi dell'arco di porta è inserita un'Annunciazione mentre un complesso baldacchino dovrasta le colonne con la fantasmariga teoria degli Apostoli che fan corona al Cristo benedicente, allineati nella fascia interposta tra la sottile trabeazione che lega le colonne e la cornice su cui posa l'aerea lunetta del coronamento" (FOTO TRATTA DA REPERTORIO CULTURAL-PROMOZIONALE).