roja Biblioteca del Castello dei Doria di Dolceacqua, rari manoscritti ora custoditi in "Biblioteca Oberto Doria" di Camporosso, la Farmacia-Gabinetto scientifico del Castello, la cure praticate e l'uso di preparati dagli essudati di reliquie a composti alchemici, compresa polvere simpatetica">
cultura barocca
Inf. a cura di Bartolomeo Ezio Durante

Il Briquet (Les papiers des archives des Genes et leurs filigranes in "Atti della Società Ligure di Storia Patria", 1888) individuò carte del XV sec. di una "CARTIERA DI ISOLABONA" (la cartiera sorgeva prima del borgo di Isolabona della Signoria di Dolceacqua), in cui era la filigrana dei fabbricanti genovesi il guanto sormontato da una stella .
Analizzare la Cartiera non sarebbe solo un modo per ripensare al CASTELLO DI DOLCEACQUA ma a ripensarlo in connessione con almeno tre sue strutture importanti dal lato scientifico di cui è possibile scrivere ancora parecchio = il giardino rinascimentale svolgente ruolo di orto botanico, ed ancora la ex BIBLIOTECA DEL CASTELLO CHE NON DOVEVA ESSERE AFFATTO MODESTA COME QUI SI PUO' LEGGERE NONOSTANTE LE INNUMEREVOLI PERIPEZIE (in fine pervenuta, in gran parte, nella sede di Camporosso con nominazione "Biblioteca Oberto Doria") = BIBLIOTECA DI RILIEVO ANCHE PER I RARI MANOSCRITTI CHE CUSTODIVA E DEI QUALI MOLTI SI POSSONO TUTTORA CONSULTARE A CAMPOROSSO.
Siffatta "LIBRARIA", per usare un termine caro ad Angelico Aprosio, er propriamente strutturata secondo un inventario del XVIII secolo, in DUO STANTIE DI CUI UNA A' CUSTODIA DE' LIBRI E ALTRA PER SERVIGIO DI CURATIONI E PUR'ALTRO D'OPRE DA' VARIATI ISCOPI [ in pratica quest'ultima STANZA era una sorta di GABINETTO SCIENTIFICO ad uso pure di FARMACIA in cui tra l'altro erano custodite delle RELIQUIE e un'AMOLE DI MANNA DI S. NICOLA: come scrisse G. ROSSI,Storia del Marchesato di Dolceacqua e dei comuni della val Nervia, Bordighera, 1903, p.158 e nota] ( anche se occorre sempre rammentare che come molti in questa epoca, e specie al pari quelli che se lo potevano permettere, in rapporto alle dotazioni di questo "Gabinetto Medico", accanto a terapie strutturate (certo entro i limiti della scienza medica del tempo) secondo principi tuttora in auge e coerenti con le attuali postulazioni della medicina allopatica, i Doria si avvalevano anche di medicine simpatetiche quali gli "essudati delle Reliquie" e pure di "prodotti alchemici e/o di presunti attivatori del magnetismo universale: dall'unguento armario alla polvere simpatetica" = argomenti sviluppati in particolare sulla base di un monumentale volume caro pure ad Angelico Aprosio cioè il Theatrum Sympatheticum che ne scrisse in questa pagina del suo repertorio del 1673, pagina in cui le voci sottolineate in rosso sono attive e multimediali cui a guisa di prefazione fungeva la qui digitalizzata ed ampia riflessione dello scozzese Silvestro Rattray in merito alle "Simpatie ed antipatie cosmiche" = al riguardo è significativo che I MEMBRI DELL'ASSAI RAMIFICATA CASATA DEI DORIA ERANO USI VALERSI DI QUESTO GENERE DI COSTOSISSIME "CURE", ALL'EPOCA MOLTO STIMATE : COME PUO' VEDERSI NEL CASO DI GIOVANNI II DORIA CURATO PER UNA FERITA D'ARMA DA FUOCO DAL MEDICO BELGA MOY UTILIZZANDO LA POLVERE SIMPATETICA).
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