cultura barocca
inform. di B. Ezio Durante

"Sarà bene che V. P. M. R. non partecipi i nomi dei nuovi autori all'abate Giustiniani acciò la seconda parte del D.r Raffaele sia più curiosa" questo frammento di lettera, da Genova (11/settembre/1667) del Cavana all'Aprosio è la testimonianza che il patrizio genovese fautore del Soprani per la stesura oltre che dei "Pittori" anche degli "Scrittori Liguri" temeva che il contemporaneo lavoro di Michele Giustiniani sullo stesso tema potesse risultare di livello superiore e maggiormente documentato [vedi: Luca Tosin a p.18 del suo lavoro Lettere ad Angelico Aprosio (1665 - 1675, Firenze : Firenze University Press, 2013)]. Le ragioni di questa possibile superiorità furono larvatamente quanto abbastanza chiaramente decrittabili espresse dallo stesso Aprosio in una lettera del 7 maggio 1667 inviata a Leone Allacci ove si legge "In Genova si stampano gli Scrittori della Liguria del sig. Raffaele Soprani ed oggi si dovrà tirare il foglio O dell'alfabeto, col quale finisce lo F e comincia il G. Sarà volume di 50 fogli o poco più, aggiuntevi due operine intorno alla vita e patria di Avolo Persio Flacco, una di D. Gaspare Massa fratello del fu Giacinto Massa, maestro di camera dell' ecc.mo Zacchi di p. m., di cinque fogli e mezzo, e l'altra mia di due e mezzo in testo d'Aldo amendue = sendendo nel dettaglio dei giudizi Aprosio però scrive "Stimo debbano esservi degli scrittori non osservati dal sig. Abbate Giustiniani siccome in questo di quelli che sono ignorati dal sig. Soprani" continuando questa affettata comparazione tra i due sillogisti conchiudendo con l'affermazione "Per verità l'opera del signor Giustiniani assai mi piace e sarà assi più curiosa di questa, come che egli più si diffonda nel dar notizia degli scrittori" (vedi Giuseppe Manacorda, Della corrispondenza tra leone Allacci ed Angelico Aprosio in "Giornale storico e letterario della Liguria", gennaio-febbraio, 1901, 1 - 2, pp. 161 - 228: 211 = Un giudizio che pone a contronto predi e difetti dei due sillogisti non completamente lontano da quello di G. B. Soprani e del Tomo V della sua Storia letteraria della Liguria laddove citandoli (poi assieme all'Oldoini) ne evidenzia con oculatezza i rispettivi pregi e limiti). Per l'epoca siffatta conclusione poteva sembrare una sferzata al Cavana, come detto fautore del Soprani, sicché come si legge nell'ambito del lavoro del Tosin, Aprosio, anche per sovvenire il suo genovese futore e non crear attriti, promosse una serie di interventi atti a produrre documentazioni inedite per l'opera del Soprani anche se la presunta competizione fra i due bibliografi non andò oltre lo stesso 11 settembre 1667.
A prova delle preoccupazioni del Cavana, a titolo esemplificativo, si può leggere questa lettera del 19/XII/1666, custodita presso la Biblioteca Universitaria di Genova (fondo Aprosio), ove si legge:
"Molto R.do Padre e Sig.r mio Ott.mo
S'assicuri che desidero con forza fargli conoscere quanto bramo servirla. Dalla posta non ricevo lettere da trasmettergli; sempre segua mentre non passi dicembre gliele indirizzerò col pedone come comanda. Al S.r Raffaele Soprani ho consegnato la notarella. Saluta V.P.M.R. con rendergliene grazie; sta di giorno in giorno per far rivedere la sua opera de
Scrittori Liguri, e senz'altro vuol darla alla stampa questo gennaio, pensando darla fuori forse prima di quella dell'abate Giustiniani, se bene è anticipato nella stampa.
Il S.r Armanni è stimato da letterati; ho a caro abbia contratto seco amicizia, perché le darà molte relazioni per la sua
Atene, e credo che incontrerà occasioni di servire una persona sì dotta e meritevole, come V.P.M.R. alla quale con augurare il Prossimo Natale felicissimo con molti altri aprresso bacio affettuosamente le mani.
Genova 19 Decembre 1666 D. V. P. M.to R.da
Div.mo e ob.mo Ser.re
Giovanni Nicolò Cavana

Ma siffatta ansiosa cura del nobile "fautore" del Soprani ricompare altrove come in questa altra epistola (parimenti custodita) del "Molto R.do Padre e Sig.r mio Ott.mo
Grandissima consolazione porta la gentilissima sua di 7 per aver da essa inteso si ritrovasse oltre modo migliorato. Spero tra breve intendere abbia recuperato la solita buona salute come ne prego la Divina bontà. Al S.r Casoni ho consegnato i due opuscoli intorno alla Patria di A. Persio diretti a V.P.M.R. acciò li incammini al ritorno del Piana. Communicherò alle'Ecc.mo S.r Marcantonio e al S.r Raffaele quanto mi comanda intorno la seconda parte degli
Scrittori Liguri. Sarà bene che V.P.M.R. non partecipi i nomi de nuovi autori all'abate Giustiniani acciò la seconda parte del S.r Raffaele sia più curiosa. Vedo come il Parto dell'Orsa dell'Ecc.mo Bonomi è quasi terminata e l'onore che in essa mi fa ad istanza di V.P.M.R. di che le vivo oblig.mo e il tutto riconsoco dalla sua gentilezza. Le Vigilie del Capricorno quando saranno compite saranno dai letterati oltre modo stimate, come l'altre dotte composizioni di V.P.M.R.
Sarò di partenza per Ovada alla fine di settembre, in tanto può qui comandarmi e poi sotto coperta del S.r Giovanni Battista Casoni, al quale potrà far dai suoi corrispondenti indirizzar qui le lettere che avrà pensiero di recapitarle come ne l'ho pregato, e avrà da tener della spesa conto meco, restando per sempre
D. V. P. M. R.da
Eterno ed ob.mo Ser.re
Giovanni Nicolò Cavana
Genova 11 Settembre 1666

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