IN. DURANTE PRIME "BUCHE DELLE LETTERE"

Dalla fine del XVI secolo e fino all'avvento del treno, la Posta viaggiò su moderne carrozze, chiamate diligenze, con molti posti a sedere e condotte dal "postiglione".
Le carrozze servivano anche per il trasporto delle persone: il viaggio era spesso faticoso e anche molto pericoloso.
Per questa ragione nacquero, già alla fine del '500, prosperando per tutto il 1600, le guide di viaggio.
Ne è un esempio l'Itinerarium Italiae di Franciscus Scotthius, che ebbe molta fortuna in Europa, nell'edizione in latino pubblicata ad Anversa nel 1600, poi ristampata più volte in diverse lingue e rimasta in voga fino agli inizi del Settecento.
Risale allo stesso periodo la prima guida tascabile, l'Itinerario delle Poste, un'opera preziosa e significativa perché evidenzia la vasta rete dei collegamenti stradali italiani ed europei, indica gli itinerari dotati di fermate di posta e delle fiere più importanti e descrive rapidamente le città principali; le distanze venivano date in miglia o in leghe.
Nei racconti dell'epoca si narrava di interi viaggi percorsi con corrieri che facevano da apripista armati di pistole e sciabole, divenute poi dotazioni fisse dei servizi postali in tutta Europa.
I servizi postali con carrozze e diligenze presero a fermarsi non più alle Hostellerie, ma in veri e propri Alberghi, molti dei quali hanno mantenuto ancora oggi il nome di Albergo della Posta.
A Milano la diligenza veloce venne chiamata anche velocifero.