informat. B. Durante In epoca romano imperiale la grande evoluzione della tecnologia e dell'arte dei bronzisti permise la realizzazione di oggetti straordinari: quello sopra esposto, custodito al Museo Nazionale di Napoli, rappresenta un APPARECCHIO DA RISCALDAMENTO (fotografia Anderson).

L'antico bronzista ha saputo coniugare le esigenze tecniche di un'adeguata diffusione del calore con la pregevolezza estetica che si evidenzia in tutto quanto adorna il corpo cilindrico della stufa vera e propria: dalle zampe unghiute e ferine dei piedi di sostegno alla presa delle mani aperte che stringono il corpo del vaso, al gruppo dei lottatori avvinghiati sull'orlo del coperchio -per rafforzare il manico di presa visto che si trattava di una "stufa portatile"- al putto che cavalca il delfino.

Simile raffinatezza non era esclusiva solo di Roma o dell'area campana, per esempio di Stabia, Ercolano e Pompei donde provengono reperti come questo: il mercato aperto mondiale patrocinato dalla "pace romana" aveva reso possibile, per i più svariati percorsi mercantili, il traffico di pregiati oggetti di metallurgia e non anche nelle province più lontane.

E' certo che gli oggetti più raffinati finivano per essere appannaggio dei ceti più abbienti ma occorre dire che anche le classi medio basse potevano usufruire di una buona scelta di prodotti discreti (si può visualizzare questa LUCERNA DA TAVOLA o per quanto concerneva i ceti medi di Ventimiglia Romana queste LAMPADE e LUCERNE tuttora custodite presso il CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO della città intitolato allo storico G. Rossi.
Certo non a tutti era fattibile illuminare la propria abitazione con LUCERNE DI QUESTO TIPO o valersi di POSATE DI SIFFATTA QUALITA': eppure a dimostrazione di quanto detto e della diffusione dei commerci per l'IMPONENTE IMPIANTO STRADALE DI ROMA non si può far a meno di dimenticare che mentre la STUFA e il LAMPADARIO provengono dala ricca regione centroitalica della campania, le POSATE sono invece parte di sorprendenti reperti venuti alla luce durante le campagne archeologiche condotte nei tempi trascorsi proprio sull'agro nervino di Albintimilium ricco di preziosi reperti.