Percorrendo Corso Armellini (nella Circonvallazione a Monte)non si scorge facilmente l’antica Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni: il suo ingresso, infatti, è ormai distinguibile solo grazie ad un portale in marmo inserito nella facciata di un palazzo fatto costruire, nel 1883, dai Padri Barnabiti a ridosso della facciata.
Infatti la Chiesa e l’area circostante, già meta di “scampagnate fuori mura” vennero trasformate dallo sviluppo urbanistico di Genova e dalla costruzione della Circonvallazione a Monte (sec. XIX).
La Chiesa porta questo nome perché venne fondata nel 1308 da alcuni monaci fuggiti dall’Armenia Meridionale a seguito delle invasioni turche; lo stile originario era tipicamente armeno, a pianta centrale, con una cupola e due cappelle nella testata.
La Chiesa fu notevolmente trasformata nel XVI secolo, con la costruzione di un’unica navata molto più alta delle tre precedenti navate; oggi rimangono dell’edificio originario solo la parte absidale, la cupola e la cappella sinistra.
Entrando dal portale su Corso Armellini si accede ad un atrio ottocentesco dove si conservano i busti di San Basilio (Patrono dei Monaci Armeni) e di Sant’Alessandro (Patrono del Circolo Sauli), oltre ad alcune lapidi marmoree medioevali relative al Santo Volto.
Nel soffitto dell’atrio è inserito un quadro del Paggi (sec.XVI) rappresentante Gesù che consegna il sudario con la Sua immagine ad Anania.
Nel corridoio attiguo alla chiesa sono esposte alcune tele del XVII-XVIII sec.: un quadro del Viani raffigurante Santa Caterina d’Alessandria e quattro dipinti (che raffigurano episodi relativi al Santo Volto) del Fiasella, del Sirani e del Benso.
Nella parte sinistra della navata, si apre la Cappella del Santo Volto, sovrastata da una loggia barocca da cui la Sacra Reliquia era originariamente mostrata ai fedeli; di fronte si può ancora notare il vano di una porta d’accesso, che testimonia l’importanza data al Sacro Mandillo.
All’interno della Chiesa si conservano numerose pale d’altare di grande rilievo artistico: tre tele di Orazio De Ferrari (XVII sec.) illustrano l’origine del Santo Volto; quattro tele di Gregorio De Ferrari (XVII sec.) rappresentano angeli con cartigli inneggianti alla Reliquia; al primo altare di destra, la pala di Paggi (XVI sec.) raffigura l’Annunciazione.
L’Altare Maggiore risale ai secoli XVI-XVII ed è tra i migliori dell’epoca a Genova; sopra di esso vi è un Trittico di Turino Vanni (1415) che rappresenta la Madonna tra gli Angeli e i Santi; alle pareti del presbiterio, ai lati dell’altare si possono ammirare due tele del Cambiaso con la Trasfigurazione e la Resurrezione di Gesù; due porticine immettono nel Coro dove è conservato un Crocifisso ligneo opera del Bissoni (1645 circa).
Dal fondo della navatella sinistra si può accedere all’antisacrestia, dove ha resistito alle vicende della chiesa un ciclo di affreschi della fine del ‘400 con scene della Passione di Gesù, Profeti, Evangelisti e Dottori.
Nella Sacrestia è conservata la preziosa Reliquia del Piede di San Bartolomeo.